dal Taccuino del Comandante Zeta

dal Taccuino del Comandante Zeta

sabato 3 ottobre 2009

Ottobre Zeta!

Nuovi testi dal taccuino del Comandante
Nuove foto da Zetagramma

.

"Cremoso reading"


(foto ricevuta da Zetagramma)

Il Comandante Zeta legge dal proprio taccuino,
in una piazza padana
.

Segnali perduti_26


ARRIVI #31


(panorama)

All’ennesima rotatoria aveva imboccato
la direzione sbagliata:
se ne accorse quasi subito
ma proseguì almeno fino al bivio,
per vedere se ritrovava un segnale utile,
un cartello di paese conosciuto,
una traccia di passaggio recente

da tempo non incontrava nessun mezzo
in senso contrario
e nemmeno era stato seguito e superato:
dall’altura modesta dove si era fermato,
villaggi dai campanili aguzzi
in una distesa di campi e intreccio di strade
e boschi lungo la riva

il grande fiume largo e lento scorreva
da bronzo in acciaio e piombo al mutare del cielo:
laggiù uno sbarramento univa le due sponde,
un sistema di chiuse frenava la corrente,
una strada che lo percorreva
era quella che doveva raggiungere.
.

Segnali perduti_25


ARRIVI #32


(il ciclista)


Era giunto a metà del percorso
e ormai si vedeva sull’altra sponda
una piazzola di sosta con tavoli e panchine,
sotto bandiere di una nazione diversa
e un’auto ferma sul bordo

una persona scese
e restò un istante a guardare nella sua direzione,
poi andò a gettare qualcosa
nel cestino dei rifiuti,
risalì e filò via sulla dritta strada nel bosco

alle sue spalle arrivò frusciando un ciclista
che lo superò pedalando con moderato impegno,
raggiunse il cestino,
vi frugò dentro,
infilò un oggetto nella tasca posteriore della maglia
e ritornò verso di lui.
.

Segnali perduti_24


ARRIVI #33


(l’oggetto)

Mentre avanzava, il ciclista però cominciò a rallentare,
come se avesse iniziato ad affrontare una ripida salita
o stesse sopportando un insostenibile crescente peso,
che lo costrinse ad ondeggiare
e a pochi passi da lui
a cadere stremato

quando si chinò stava ansimando
e in un attimo rimase sdraiato senza vita
con gli occhi sbarrati:
un gonfiore nella tasca sulla schiena
aveva la forma dell’oggetto preso nel cestino

ne trasse una busta imbottita
che palpando rivelava
il volume piatto e oblungo del suo contenuto:
si guardò intorno e la ripose nello zainetto,
tornando verso la sponda di partenza

sotto di lui l’acqua tumultuosa
frenata e divisa dalle porte di acciaio,
riprendeva il suo corso in unico flusso.
.

Segnali perduti_23


ARRIVI #34


(alla locanda)

Quella sera nella sua stanza,
alla locanda sopra il ristorante,
chiusa la porta e tirate le tende,
estrasse dalla busta l’oggetto conteso

era un ciotolo nero, lucido e tondo,
senza nessuna incisione,
al tatto di freddo metallo
ma che tenuto più a lungo in mano
emanava un crescente piacevole tepore,
un’avvolgente sensazione di tranquilla sicurezza,
di sorgente calma e trattenuta forza interiore

la pietra, non sapeva meglio definirla,
aveva una custodia di rete metallica intrecciata,
con collana e fermaglio per indossarla:
l’appese al collo e poi si sdraiò,
disteso a mani congiunte,
come un guerriero sepolto con il gioiello più prezioso
che senza memoria delle sconfitte subite nel tempo,
riposa sotto la volta del tumulo
circondato da cavalli e spose.
.

Segnali perduti_22


ARRIVI #35


(al mattino)

Al mattino scendendo per la colazione
con il bagaglio già pronto,
notò che un nervoso mormorio,
una conversazione intensa agitava gli avventori:
sbirciando la prima pagina del giornaletto locale,
carpì dai commenti attorno al bancone
che uno straniero in bicicletta era morto sulla diga
e alloggiava in quella stessa locanda
e proprio nella camera accanto alla sua


a quel punto terminò con calma,
saldò il conto e uscì disinvolto dal retro,
sulla stradina in cui la sera prima
aveva lasciato l’auto,
mentre davanti all’ingresso
arrivava il furgone blù della gendarmeria


passato il confine,
la strada evitava le città
seguendo il contorno tortuoso dei laghi:
il piccolo ingombro nella tasca
lo compensava del lungo tragitto.
.

BiblioZeta


(foto ricevuta dal Sergente Fionda di Salice)

Il Comandante Zeta aggiorna il proprio blog
in una biblioteca transalpina
.