dal Taccuino del Comandante Zeta

dal Taccuino del Comandante Zeta

venerdì 27 novembre 2009

"Nebbioso reading"


(foto ricevuta da Zetagramma)
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Il Comandante Zeta legge dal suo taccuino,
sceso nella pianura di nebbia e nebbiolo...
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Segnali perduti_32


ACROBAZIE #1

(la scala e il motorino)

L’altezza della scala non bastava
per arrivare all’angolo del soffitto
in cui doveva montare il gancio:
il muro era già stato forato
e ora si trattava d’infilare il tassello nel buco,
allungandosi sull’ultimo gradino

mentre precipitava verso il pavimento,
gli venne incontro il pensiero
che aveva lasciato il furgone in doppia fila,
con le quattro luci gialle lampeggianti
e di certo il vigile a quel punto l’aveva già multato

(continua)

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Segnali perduti_31


ACROBAZIE #1

(la scala e il motorino - segue)

quando scese in strada era già buio:
non gli sembrava di aver impiegato così tanto
per montare le tende in quell’ufficio
e in effetti anche l’aspetto della via era diverso
e non vedeva nemmeno il suo mezzo
lasciato incustodito

mentre si guardava intorno perplesso,
un motorino sbucò dalla curva
e sfrecciò verso di lui a colpi rabbiosi di acceleratore
in equilibrio sulla ruota posteriore,
proprio quando un camion in manovra
usciva a ritroso dal cancello


(continua)

Segnali perduti_30


ACROBAZIE #1

(la scala e il motorino - segue)

aveva il casco indossato
e anche ben allacciato,
ma non si aspettava quell’ostacolo improvviso
contro cui stava piombando:
ora di certo gli altri della compagnia
l’avrebbero raggiunto e poi preso in giro
fuori dal baretto

certo con l’impatto era volato in aria
e poi rotolato più volte,
ma il casco aveva tenuto
e ora in piedi si rialzava dall’altra parte

un tizio in tuta con un gancio in mano, lo stava guardando fisso
e già si chiedeva cosa volesse da lui quel tipo strano,
quando con stridore di gomme, arrivò il resto del suo gruppo:
tutto a posto ragazzi, avanzò a dire verso di loro
ma quelli invece senza risposta
si affollavano agitati alle spalle di vigili e infermieri,
tra lampi e sirene e accorrere di abitanti
che ripetevano il suo nome.

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Segnali perduti_29


ACROBAZIE #2

la casalinga, il ladro e suo cugino

Eppure i rumori che a letto sentiva e l’avevano svegliata,
venivano dal balcone della cucina:
a quell’ora ancora notturna la spinsero ad uscire in vestaglia
e sporgersi oltre la ringhiera per capirne la causa


qualcuno vestito di scuro
si stava arrampicando lungo la grondaia,
puntando i piedi e allungando le braccia
per raggiungere il piano sottostante
e una finestra lasciata socchiusa dagl’incauti vicini

bisognava sbrigarsi a concludere il lavoro
finchè la notte durava:
suo cugino non era così agile da tentare la scalata
e rimaneva acquattato nel giardino
pronto a infilare nel borsone
la refurtiva che dall’alto gli avrebbe gettato



(continua)
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Segnali perduti_28



ACROBAZIE #2

(la casalinga, il ladro e suo cugino - segue)

fino a quel punto tutto filava,
il condotto sembrava ben ancorato alla parete
e con un altro sforzo sarebbe entrato
nella casa incustodita:
ma quella donna era uscita sul balcone
e ora stupita lo guardava appeso alla facciata


poi lei per vedere meglio scostò il bucato appeso alle corde
e con un grido gli precipitò addosso:
lui si tirò indietro con uno scatto
ma sentì sotto le dita che l’appiglio si staccava dal muro
e si piegava e insieme cadevano,
lui, la donna in vestaglia e il tubo,
verso l’albero di nespolo che nascondeva il cugino.

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Segnali perduti_27