dal Taccuino del Comandante Zeta

dal Taccuino del Comandante Zeta

sabato 3 ottobre 2009

ARRIVI #34


(alla locanda)

Quella sera nella sua stanza,
alla locanda sopra il ristorante,
chiusa la porta e tirate le tende,
estrasse dalla busta l’oggetto conteso

era un ciotolo nero, lucido e tondo,
senza nessuna incisione,
al tatto di freddo metallo
ma che tenuto più a lungo in mano
emanava un crescente piacevole tepore,
un’avvolgente sensazione di tranquilla sicurezza,
di sorgente calma e trattenuta forza interiore

la pietra, non sapeva meglio definirla,
aveva una custodia di rete metallica intrecciata,
con collana e fermaglio per indossarla:
l’appese al collo e poi si sdraiò,
disteso a mani congiunte,
come un guerriero sepolto con il gioiello più prezioso
che senza memoria delle sconfitte subite nel tempo,
riposa sotto la volta del tumulo
circondato da cavalli e spose.
.

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