dal Taccuino del Comandante Zeta

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sabato 15 agosto 2009

Speciale Oscar Primo !
un episodio della vita di Oscar Primo
raccontato da Marco Cacciamani.

Oscar Primo Review #27



(foto ricevuta da Oscar Primo)
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Se pesa, posa! - da Vita di Oscar Primo

(episodio della vita di Oscar Primo,
raccontato da Marco Cacciamani)

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Se c’è un concetto sul quale siamo sempre stati assolutamente concordi, Oscar ed io, è quello di basare la propria esistenza sull’incertezza, sul non essere mai tronfiamente sicuri di essere nel "giusto totale", di possedere la chiave assoluta, insomma di dubitare sempre, più che degli altri, di se stessi.
Sul credo religioso abbiamo sprecato fiumi di concetti estemporanei e regole basate sull’immediato "non luogo a procedere". Credo a questo, ma non ne sono sicuro, a quello, ma non troppo… Superstizione? Si, perché no?. Concludendo, sempre, che la libertà di non essere definiti è sempre la più affascinante…
"Un Dio che vuole il male assoluto è un Dio crudele; un Dio che non può impedirlo…perché chiamarlo onnipotente; un Dio che non vuole e non può impedirlo…perchè chiamarlo Dio…!".
Ogni tanto, fra il serio e il faceto, Oscar se ne usciva con questa specie di postulato, dimenticando, ogni volta, di avermelo già citato fin troppo spesso…Ma era così divertente sentirglielo ripetere che non glielo ricordavo mai.
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(continua)
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Oscar Primo Review #26



(foto ricevuta da Oscar Primo)
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(2)

Ma sulla magia e sulla superstizione, beh, lì i dubbi, le incertezze ed un velo di espressione intimorita lo caratterizzavano in maniera al tempo stesso divertente ed affascinante. A tal proposito ricordo un evento, un racconto che mi fece e che mi suscitò parecchie sensazioni contrastanti.
Una estate di tanti anni fa, Oscar si trovò dalle parti di un paesino, vicino a Benevento, alla ricerca di un amico che lo aveva invitato e, a detta sua, gli aveva fornito scarsi ragguagli topografici per poterlo trovare (i cellulari non esistevano ancora!).
In una ora insopportabile per il caldo, tra le 13 e le 15, si trovò sbarcato s’una anonima strada sterrata, calcinata e polverosa in una campagna assetata e semidesertica, in cui
lo avevano lasciato senza indicazioni comprensibili, dato che l’autista del pullman parlava solo in dialetto. Si guardò in giro e vide, sulla sommità di una collina lontana, alcune case rurali che decise di raggiungere per saperne di più.
"Arrivato dove ti lascia il pullman, tu scendi e alla prima persona che incontri chiedi di me, vedrai che ti dirà dove sono: qui in campagna ci conosciamo tutti!". Questo gli disse l’amico e lui pensò subito che qualcosa non sarebbe andata bene (le solite incertezze…). E poi…chiedere si, ma…a chi? Non c’era anima viva tranne qualche lucertola ai bordi della strada. Fra l’allucinato ed il prossimo allo svenimento, Oscar s’incamminò comunque.

(continua)
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Oscar Primo Review #25



(foto ricevuta da Oscar Primo)
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Arrivato ad una strana e sinistra massicciata dove campeggiava una lugubre e rozza croce di legno, anonima, mezza bruciacchiata (da un fulmine, pensò) si sedette, quasi accasciandosi, dalla fatica ma soprattutto dal caldo. Ad occhi chiusi, con tutto il corpo madido di sudore, sentiva già di vaneggiare, quando una mano gli toccò la spalla. Sussultò, ma la stanchezza era tale che non riuscì a scuotersi troppo; si voltò e vide una bambina, molto piccola, sui 4-5 anni, vestita dimessamente anche se un po’ troppo, considerando il caldo che stava facendo. Notò subito l’espressione serena della piccola e l’assoluta mancanza di sudore su di lei.
Mentre la stava ancora "studiando", si accorse che nell’altra manina aveva un piccolo orcio di acqua in atto di offerta. Oscar non si fece certo pregare e bevve un’acqua freschissima e buona, "come non ne aveva mai assaggiata", racconta lui un po’ esagerando…
Poi restituì il vasetto alla bimba e le chiese se conosceva il suo amico, se sapeva dove abitava. Lei, senza parlare, gli indicò una mulattiera che ad Oscar sembrò subito molto infausta, dissestata e piena di pietroni. Lui fece per salutarla ed attaccare la salita, ma lei fece cenno di volergli salire in braccio.
Oscar un po’ perplesso pensò che anche la bambina dovesse fare la stessa strada; era molto piccola e sicuramente leggerissima. Senza esitare la prese in braccio ed iniziò a salire con lentezza ma con buon ritmo. La piccola, che fino a quel momento non aveva profferito parola, improvvisamente, al primo ansimare di Oscar disse: "Quando pesa, posa!". Gentilmente, ma in tono imperativo, come spesso il suono di certi dialetti meridionali sa essere…

(continua)

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Oscar Primo Review #24



(foto ricevuta da Oscar Primo)
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Lui rispose sorridendo che non si doveva preoccupare. Ma stranamente, passo dopo passo, Oscar si accorgeva che la bambina pesava sempre di più. E’ una impressione, pensò, la salita è impervia ed il caldo insopportabile. La bimba, ripetè ancora: "Quando pesa, posa!", segnando con un ditino il terreno. Oscar non rispondeva e si era ripromesso di resistere, di posarla solo in cima alla salita. Ma, incredibilmente il peso del corpicino diventava, secondo dopo secondo, sempre più insostenibile.
Oscar si fermò senza fiato e la piccola, carezzandogli con le manine il capo, lo guardò intensamente e con una dolcezza che Oscar non dimenticò mai, disse: "Se pesa, posa !".
Non voleva, ma il suo corpo seppure di uomo alto e atletico, non gli ubbidì e le braccia stremate posarono lentamente la bambina a terra. Lei si sedette s’un pietrone, tenendo in una mano il piccolo orcio e nell’altra un rosario di madreperla rosa, che Oscar non aveva ancora notato. La manina con il rosario gli fece ciao. Lui prese un fazzoletto dalla tasca, se lo passò sulla fronte e chiuse gli occhi, poi si sentì chiamare: "Oscar, Oscar, sei arrivato, finalmente…" era il suo amico, ancora in lontananza, che si sbracciava dalla parte opposta. Istintivamente gli venne da voltarsi per ringraziare la bambina ma si accorse che non c’era più e non si capiva dove fosse andata a finire…

(continua)
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Oscar Primo Review #23



(foto ricevuta da Oscar Primo)
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Con calma, più tardi, Oscar raccontò tutto al suo amico. E quello era sicuro di non aver visto correre via nessuna bambina e continuando a versargli dei freschi bicchieri di vino bianco, lo prendeva un po’ in giro.
Intanto una zia di questo suo amico, che senza volere aveva origliato, intervenne con tono sicuro e descrisse ad Oscar la bambina, dicendogli che ormai da anni capitava ai viandanti dispersi di incontrarla e che si faceva prendere in braccio per assicurare la giusta strada e distrarli dal lungo cammino. Infatti Oscar mi disse che credeva di aver camminato appena per dieci minuti con la bimba in braccio, mentre in realtà aveva fatto quasi mezz’ora di strada! Negli anni la bambina appariva e scompariva solo alle persone gentili e nei dintorni della croce bruciacchiata. Le donne del posto dicevano che era una santa-bambina che si era persa in quei luoghi duecento (?) anni prima.

(continua)
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venerdì 14 agosto 2009

Oscar Primo Review #22




(foto ricevuta da Oscar Primo)
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(6)

Credere ad Oscar? Si, certo sono suo amico e mi fa sempre piacere credere ad un amico. Credere alla sua storia esoterico/religiosa? Beh, Oscar ed io siamo d’accordo che è bello che esistano nella vita queste occasioni inspiegabili, è bello sentirle raccontare e lui, il solito fortunato, l’ha anche vissuta (c’era da dubitarne?) da protagonista principale!

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