dal Taccuino del Comandante Zeta

dal Taccuino del Comandante Zeta

mercoledì 4 marzo 2009

ARRIVI #46

(nell’atrio)

Ora percorrendo il binario,
poteva leggere in ogni tabella una parola
e comporla in una frase logica:
almeno così gli pareva,
mentre le trascriveva in fretta,
arrivando in fondo alla pensilina
dove le rotaie lasciano il marciapiede
e s’avviano in galleria


mentre tornava indietro,
con un’altro mulinare di pale
le tabelle si riportarono
al loro precedente vuoto stato inattivo

impegnato nel decifrare il testo che aveva raccolto
scese nel sottopassaggio,
mentre un flusso contrario di viaggiatori lo risaliva,
incitato dagli annunci a cambiare binario,
per l’imminente arrivo del treno
già segnalato in ritardo

emerso nell’atrio,
venne scelto fra i presenti come unico destinatario
di uno sconnesso discorso,
che un vagabondo abituale ospite della stazione
gli rivolse ad alta voce venendogli incontro:
non meno oscuro della frase copiata sul binario,
non meno allusivo della vicenda in cui era coinvolto,
non meno increscioso del segreto custodito
fra le pagine.

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