dal Taccuino del Comandante Zeta

dal Taccuino del Comandante Zeta

lunedì 7 settembre 2009

Speciale Fionda Due!
Secondo Numero Speciale
del Sergente Fionda di Salice

Dalla libera repubblica degli zingari
al barbiere di Ondarroa:
capelli e libri sono ormai perduti?
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Libere lucciole



(foto ricevuta dal Sergente Fionda di Salice)
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Appunti del Sergente Fionda di Salice_13

NELLA LIBERA REPUBBLICA DEI POPOLI ZINGARI

Dopo alcune ore gli venne consegnata una roulotte color azzurrino e una tenda tipo igloo.
Un timbro sul lobo dell' orecchio sinistro ;
del sergente Fionda di Salice che certificava l'avvenuta consegna della tenda e roulotte gli fece fare una smorfia di dolore che si trasformò in un sorriso.
in quella repubblica tutti avevano il diritto di andare ove più gli piaceva e nessuno chiedeva da dove venivi .
Tutti avevano il diritto di fermarsi quanto volevano se il luogo gli piaceva ma prima o poi sarebbero dovuti ripartire ,era uno dei principi della loro costituzione che non era mai stata scritta ma sempre e solo tramandata oralmente.
Molti dei libri distrutti dallo stato centrale erano nelle testa di alcuni cervelli zingari, che li avevano imparati a memoria e ogni sera davanti a un bel fuoco li raccontavano a chi voleva ascoltare.
Lara fece il bagno nel torrente. Dopo mezz'ora uscì dall'acqua, si asciugò e sorrise a Fionda che osservava il suo bel corpo sinuoso e la pelle color ambra. Fionda si avvicinò e mise le sue grandi mani sui fianchi di Lara e lentamente avvicinò le sue labbra a quelle di lei.
La notte sentirono insieme i grilli e i barbagianni, videro le lucciole danzare finchè non fu giorno.

(continua)

(testo ricevuto dal Sergente Fionda di Salice)
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Piccioni zingari




(foto ricevuta dal Sergente Fionda di Salice)
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Appunti del Sergente Fionda di Salice_14

22 PICCIONI VIAGGIATORI

Passarono alcune settimane e la stagione si fece più fresca e iniziò a piovere quasi tutti i giorni.
L’autunno era arrivato.
Fionda e Lara ascoltando i racconti la sera davanti ai fuochi degli zingari, avevano ricomposto una ventina di libri, soprattutto quelli di Emilio Salgari e Jack London.
Era un buon risultato, erano trascorsi dei giorni che la loro felicità aveva reso luminosi.
Ma era venuto il momento di partire alla ricerca di Corrado Zagal. Avevano saputo da Ettore Bilacic, uno dei Presidenti della Libera Repubblica degli Zingari, che doveva trovarsi nella Spagna del Nord.
I libri ascoltati e riscritti da Lara e Fionda erano stati spediti con i piccioni viaggiatori che gli zingari usavano da tempo per sfuggire alle intercettazioni dei tanti nemici e dopo soli sei giorni, tutti i ventidue volatili erano al sicuro fra le colline di Torino, dove si era installato clandestinamente il loro comando.

(continua)

(testo ricevuto dal Sergente Fionda di Salice)
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Saluti da Ondarroa



(foto ricevuta dal Sergente Fionda di Salice)
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Appunti del Sergente Fionda di Salice_15

IL CODICE TRANSVISIONALE

Corrado Zagal, braccato da poliziotti e servizi segreti era riuscito sempre a sfuggire per la sua abilità di trasformarsi e quella di cambiare voce.
Ma ormai era stanco, senza amici e soprattutto sempre più gravemente malato di diabete, con la vista che s’indeboliva di giorno in giorno.
Era comunque riuscito a portare in salvo migliaia di libri del secolo scorso ma anche dei secoli precedenti. In tutto aveva con sè 144568 volumi, che erano davvero tantissimi e tutti originali.
Corrado Zagal senza insulina stava malissimo ma andare in farmacia a comprarla voleva dire farsi prendere come un pollo. Chiamò un taxi e si fece portare all’Ospedale di Ondarroa, un presidio ospedaliero piccolo ma molto ben funzionante.
In un baleno si travestì da infermiere e dalla la stanza dei medicinali e riuscì a portare via una buona scorta di insulina che gli sarebbe bastata per almeno tre mesi .
Dopo averla assunta, si sentì meglio e si passò una mano fra i lunghi capelli castano chiaro e a voce bassa disse tra sè e sè "Questi capelli contengono la cultura umana prodotta negli ultimi cinquecento anni… ".
Corrado Zagal infatti era riuscito a copiare i volumi in suo possesso, decodificati a fatica dai flipper di Zagabria, all’interno dei suoi lunghi capelli e capello per capello aveva ricopiato i 144568 volumi.
Ogni 10000 capelli circa formavano un volume tradotto in codice transvisionale.
Il codice transvisionale permetteva la proiezione delle pagine contenute nei capelli di Corrado Zagal in un un punto preciso della terra e in una data a cui ormai mancavano pochi giorni…

(continua)

(testo ricevuto dal Sergente Fionda di Salice)
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Il barbiere di Ondarroa



(foto ricevuta dal Sergente Fionda di Salice)
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Appunti del Sergente Fionda di Salice_16

PACO DEL RIO NEGRO, IL BARBIERE DI ONDARROA

Corrado uscì dalla propria abitazione alle nove di mattina e fu subito fermato dalla polizia cittadina di Ondarroa, il piccolo posto dove risiedeva. Gli venne contestata una multa salatissima, pari a 100000 euro perché portava i capelli lunghi e chi voleva avere quel vezzo ed era di sesso maschile, doveva pagare la tassa sui capelli, come in altri posti c’era la tassa su tatuaggi e piercing o la tassa sull’abbronzatura.
Corrado cercò di prendere tempo ma non vi fu nulla da fare.
I poliziotti visto che non possedeva la cifra per pagare la contravvenzione, lo accompagnarono dal barbiere che di solito lavorava per la polizia.
Quando gli fu tagliata la prima ciocca con la macchinetta elettrica, una lacrima solcò il viso di Corrado Zagal.
Se ne stava andando tutta la cultura umana degli ultimi secoli, nel negozio di uno stupido barbiere di nome Paco del Rio Negro. Cosi stava scritto sull’insegna di legno della sua bottega. Paco il barbiere era un uomo di circa sessantanni con gli occhi piccoli e scuri che sembravano bucare l’anima di chi lo guardava.

(continua)

(testo ricevuto dal Sergente Fionda di Salice)
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Due donne da Paco




(foto ricevute dal Sergente Fionda di Salice)
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Appunti del Sergente Fionda di Salice_17

LE DUE DONNE NELLA BOTTEGA DI PACO

Paco fece in fretta con la macchinetta.
In 15 minuti Corrado era privo di capelli, finiti sul pavimento di ceramica.
Corrado Zagal era così disperato che si morse la lingua fino a farsela sanguinare: alcune gocce caddero sul pavimento chiaro.
"Oh Dio.." - fece Paco con voce sdridula - "vi siete ferito..".
"Certo che ci tenevate ai vostri capelli!. Ma a tutto c'è rimedio, in tre anni li riavrete ancora lunghi e belli. Ma ricordatevi di pagare la tassa. - "E poi i vostri capelli non li butto, ma li userò per fare le parrucche che qualche signora indosserà per feste di compleanno o matrimoni importanti. I vostri capelli hanno uno spessore e una consistenza insolita, sono davvero belli e lucenti, mai visti di così splendenti e con questi riflessi… ".
Corrado Zagal ripresosi, a voce alta disse: "Eh si, hanno davvero uno spessore unico i miei capelli…".

In quel momento entrarono due donne che salutarono calorosamente Paco e si accomodarono nel retro bottega. Zagal scese dalla sedia e non fece in tempo a dire quello che pensava, che i poliziotti lo portarono
con loro. Fuori la luce era accecante, dopo 200 metri i poliziotti gli rifilarono una ricevuta e lo lasciarono lì in mezzo alla strada.
Corrado Zagal si passò una mano sulla testa rasata e pianse, appoggiandosi a un lampione.
Pianse finchè un ragazzo lo scosse e gli chiese che cosa era sucesso.

(continua)

(testo ricevuto dal Sergente Fionda di Salice)
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Veri Capelli



(foto ricevuta dal Sergente Fionda di Salice)
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Appunti del Sergente Fionda di Salice_18

OLMO, IL RAGAZZO DELLE PARRUCCHE

"Ho perso tutto quello che di prezioso avevamo!
La cultura, i libri di almeno 500 anni, capisci ragazzo..." .
"Tutto è andato perso per una tassa non pagata… ".
Il ragazzo chiese incuriosito: "Che cosa sono i libri?"
Corrado Zagal scosse la testa e chiese al ragazzo se poteva chiamargli un taxi.

Il ragazzo con generosità lo accompagnò con il suo natovol, una sorta di scooter che però si poteva anche alzare in brevi voli per evitare il traffico.
"Grazie ragazzo, come ti chiami?" chiese Zagal mentre era sul natovol.
"Io sono Olmo e faccio parrucche con capelli veri …".

(continua)

(testo ricevuto dal Sergente Fionda di Salice)
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