dal Taccuino del Comandante Zeta

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lunedì 7 settembre 2009

Appunti del Sergente Fionda di Salice_16

PACO DEL RIO NEGRO, IL BARBIERE DI ONDARROA

Corrado uscì dalla propria abitazione alle nove di mattina e fu subito fermato dalla polizia cittadina di Ondarroa, il piccolo posto dove risiedeva. Gli venne contestata una multa salatissima, pari a 100000 euro perché portava i capelli lunghi e chi voleva avere quel vezzo ed era di sesso maschile, doveva pagare la tassa sui capelli, come in altri posti c’era la tassa su tatuaggi e piercing o la tassa sull’abbronzatura.
Corrado cercò di prendere tempo ma non vi fu nulla da fare.
I poliziotti visto che non possedeva la cifra per pagare la contravvenzione, lo accompagnarono dal barbiere che di solito lavorava per la polizia.
Quando gli fu tagliata la prima ciocca con la macchinetta elettrica, una lacrima solcò il viso di Corrado Zagal.
Se ne stava andando tutta la cultura umana degli ultimi secoli, nel negozio di uno stupido barbiere di nome Paco del Rio Negro. Cosi stava scritto sull’insegna di legno della sua bottega. Paco il barbiere era un uomo di circa sessantanni con gli occhi piccoli e scuri che sembravano bucare l’anima di chi lo guardava.

(continua)

(testo ricevuto dal Sergente Fionda di Salice)
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