dal Taccuino del Comandante Zeta

dal Taccuino del Comandante Zeta

sabato 15 agosto 2009

(4)

Lui rispose sorridendo che non si doveva preoccupare. Ma stranamente, passo dopo passo, Oscar si accorgeva che la bambina pesava sempre di più. E’ una impressione, pensò, la salita è impervia ed il caldo insopportabile. La bimba, ripetè ancora: "Quando pesa, posa!", segnando con un ditino il terreno. Oscar non rispondeva e si era ripromesso di resistere, di posarla solo in cima alla salita. Ma, incredibilmente il peso del corpicino diventava, secondo dopo secondo, sempre più insostenibile.
Oscar si fermò senza fiato e la piccola, carezzandogli con le manine il capo, lo guardò intensamente e con una dolcezza che Oscar non dimenticò mai, disse: "Se pesa, posa !".
Non voleva, ma il suo corpo seppure di uomo alto e atletico, non gli ubbidì e le braccia stremate posarono lentamente la bambina a terra. Lei si sedette s’un pietrone, tenendo in una mano il piccolo orcio e nell’altra un rosario di madreperla rosa, che Oscar non aveva ancora notato. La manina con il rosario gli fece ciao. Lui prese un fazzoletto dalla tasca, se lo passò sulla fronte e chiuse gli occhi, poi si sentì chiamare: "Oscar, Oscar, sei arrivato, finalmente…" era il suo amico, ancora in lontananza, che si sbracciava dalla parte opposta. Istintivamente gli venne da voltarsi per ringraziare la bambina ma si accorse che non c’era più e non si capiva dove fosse andata a finire…

(continua)
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