IRRUZIONE
Seduto sul letto della pensione "Da Gemma e Osvaldo",
il sergente pensava alla colonia marina che da bambino aveva
frequentato in Versilia, al Lido Di Camaiore.
Si lasciò andare a quei ricordi e si addormentò ancora vestito.
Fuori aveva smesso di nevicare e la notte
si era fatta ancora più scura.
Alle tre e 10 minuti
qualcuno bussò alla porta della numero 22:
"Apra la porta! Polizia anti-lettura!".
Il sergente fece un balzo, aprì la finestra del quarto piano,
fu avvolto dal gelo della notte e si gettò nel vuoto.
Per una frazione di secondo ebbe il terrore
che gli scarponi da lui costruiti non funzionassero
per via della T troppo rigida,
invece dalle calzature uscì uno sbuffo biancastro e un sibilo.
Fionda sospirò profondamente e urlò in esperanto
"Venite a prendermi, sbirri maledetti!"
Qualche sparo gli passò vicino ma il propulsore "Volos"
funzionava meravigliosamente
e in pochi minuti il sergente era alla periferia di Berna,
mezzo assiderato ma vivo.
(continua)
(testo ricevuto dal Sergente Fionda di Salice)
.
Veloce spedizione ai margini estremi di Terradue
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Leggevo Dean Kuntz quando mi hanno condannato a morte.Sono venuti a dirmi,
direttamente al mio lettino d’ospedale, che dovevano farmi una Tac perché
“sospe...
16 anni fa
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