dal Taccuino del Comandante Zeta

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venerdì 19 giugno 2009

Appunti del Sergente Fionda di Salice_4

IN TRENO PER BERNA

Scendeva più lenta la neve che prendeva i minuti
e li faceva percepirea Fionda il sergente,
come fossero dilatati e quasi sospesi.
Il treno arrancava su quella salita delle Alpi Svizzere.
Fionda era cupo, stava pensando ai quasi 12 mesi
passati a Zagabria
giocando 12 ore al giorno con i 79 flipper.

Quando si otteneva il punteggio massimo per ogni flipper
lo si doveva moltiplicare per i modelli di auto Fiat
venduti fino al 2034 e dividere poi per 9 e altri calcoli
che lui non era in grado di fare.
Si sarebbe trovato un codice algebrico
da poi tradurre e riavere così i libri perduti.
Tutti i maggiori capolavori della letteratura mondiale
erano stati eliminati per sempre
ma il vecchio bibliotecario di Zagabria,

il Signor Ilhac Demetrios,
ne aveva tradotti in numeri quasi un quarto

e messi nei 79 flipper.

Bisognava che ora qualcuno trascrivesse
le maggiori opere letterarie del ‘900,
da Pasternak a Pavese fino a Kerouac,

così come erano state in origine.
La lingua scelta era l'esperanto:
tutti i libri dovevano essere tradotti ed erano 1267.

L'uomo che poteva fare questa operazione si chiamava

Celeste Zagal, cittadino svizzero di origini italiane.
Il sergente Fionda di Salice avrebbe dovuto trovarlo
e per questo era su quel treno per Berna, in mezzo alla tormenta...

(continua)

(testo ricevuto dal Sergente Fionda di Salice)
.



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