(al binario 18)
Al binario 18 non c’era nessun passeggero in attesa
e nemmeno un treno previsto in arrivo,
ma quello era l’ambiente stabilito
e l’orario preciso
la stazione era in restauro:
i vecchi tabelloni a caratteri componibili
disposti lungo i binari,
stavano per essere sostituiti da schermi al plasma,
che già in funzione visualizzavano
incessanti filmati promozionali
le scatole grigie di metallo degli avvisi,
appese in alto alle colonne della tettoia,
erano invece ormai inattive
e conservavano scritte incomplete e casuali
di provenienze e destinazioni
sotto forma di anagrammi e righe di consonanti
impronunciabili
su quel binario le lavagne a lamelle
erano tutte cieche:
poi all’improvviso iniziarono a ruotare vorticosamente,
in un ticchettio di palpebre meccaniche sbattute
e poi a riposo, mostrando una lettera ognuna.
Veloce spedizione ai margini estremi di Terradue
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Leggevo Dean Kuntz quando mi hanno condannato a morte.Sono venuti a dirmi,
direttamente al mio lettino d’ospedale, che dovevano farmi una Tac perché
“sospe...
16 anni fa
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