NEL QUARTIERE MULTIRAZZISTA
Il cinese che spingendo il carrello carico di scatoloni
faceva la spola dal camion all’emporio,
affermava che era stato lui a fargli sgambetto,
provocandone caduta e dispersione sulla strada,
proprio davanti ai tavolini del bar, abituale ritrovo
dei giovanotti con la testa rasata e il giubbotto nero
alle proteste della comunità uscita dai propri negozi,
lui sgusciava in un vicolo mentre il tumulto divampava,
coinvolgendo avventori, bottegai e residenti
e vigili urbani in transito per caso
alla fine,
l’unico esercizio risparmiato dai colpi di spranga e bottiglia,
fu il negozietto asiatico di tatuaggi
che aveva istoriato d’ideogrammi e rune,
braccia, schiena, polpacci e nuca dei militanti di quartiere.
Veloce spedizione ai margini estremi di Terradue
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Leggevo Dean Kuntz quando mi hanno condannato a morte.Sono venuti a dirmi,
direttamente al mio lettino d’ospedale, che dovevano farmi una Tac perché
“sospe...
16 anni fa
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