dal Taccuino del Comandante Zeta

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mercoledì 28 gennaio 2009

(1) La crociera - da Vita di Oscar Primo

LA CROCIERA
(episodio della vita di Oscar Primo,
raccontato da Marco Cacciamani.)

Come si fa a dare del fanfarone ad un uomo che, credendo di aver ancora una importante esistenza davanti, ti racconta avventure che senza falsa ipocrisia, ti fanno rodere dall’invidia?
E così un giorno, Oscar mi raccontò della crociera VIP su un veliero dove, per poterlo far partecipare, un amico (tale Max) lo spacciò per membro dell’equipaggio.
Splendide isole (non ricordo più dove…), splendido mare, splendidi cieli e naturalmente, splendide donne….

In particolare la moglie iraniana di un riccone americano che, nonostante fosse più giovane di Oscar, ignorando questa donna di fulgida bellezza, sembrava interessarsi solo all’alcool ed ai festeggiamenti.
Un uomo di quelli che Oscar ha sempre concisamente descritto, con una espressione che trovo poeticamente sintetica, come dotato di "un eterno autunno nello sguardo".
Ribadendo così un suo concetto sul quale non abbbiamo mai trovato accordo: "non basta la ricchezza a fare la felicità…".
Modo di dire a mio avviso inventato dai ricchi e di una banalità non degna di Oscar.
Ed invece, a quanto pare, per la moglie del magnate non bastava la ricchezza a dissipare una endemica inquietudine sessuale, che Oscar interpretava invece come ineluttabile conseguenza del suo fascino.

Oscar, per non dare troppo nell’occhio, data la sua posizione di partecipante semi-clandestino, l’ammirava senza farsi avanti.
Ma, "naturalmente", fu lei, durante una trimalcionica festa sul ponte della nave, a fargli capire, con un insistente "piedino" sotto il tavolo, che era arrivato il momento di un bollente interesse reciproco. Oscar mi diceva che il marito seppur sembre brillo, gli sembrava consenziente e visto che gli era molto simpatico, non seppe rifiutare l’offerta.

A quei tempi lo scusavo, pensando che una specie di legge del contrappasso gli avesse imposto con la malattia, una fine prematura. In seguito la mia invidia fu sostituita da una onorevole amicizia all’insegna del "beato lui!".

P.S. Oltre la fortuna, anche la sfacciataggine: un giorno, Max, l’amico che l’aveva introdotto a bordo, gli chiese di scaricare alcuni bagagli, durante lo scalo della crociera in un porto, aggiungendo che comunque lo avrebbe persino pagato a parte per il lavoro extra, ma lui rispose: "Eh no Max, sono in vacanza: non mi chiedere di lavorare!".

1 commento:

TerraDue ha detto...

Questo Oscar Primo strafortunato sta diventando un bel personaggio.
E la scrittura è perfetta per le sue avventure
Un esploratore di Terradue