VIA SMARRITA
per l’anniversario di occupazione,
grande festa tribale al canegiallo,
centro sociale che tormenta le notti del distinto quartiere
con sfrenate percussioni e chitarre distorte
nello stanzone dell’assemblea,
ridipinto per l’occasione dal collettivo colore
con terre in polvere e zuppe vegetali,
è previsto lo spazio poesia:
all’ora convenuta è presente
il solito branco di cani con fissa dimora,
che si azzuffa e amoreggia, abbaia e guaisce,
fiutando incerto lo scopo dei pochi in attesa,
mentre risuona costante nei muri
il tam-tam dei piani superiori
più tardi qualcuno si affaccia alla porta
e scivola sulla parete con una birra in mano
mentre inizia la lettura del reduce pluridecorato,
già incendiario di assemblea e stratega di cortei,
convertito a vecchiotto pacifista
in tour di promozione librario,
che rimesta gli antichi bagliori
fra la cenere del pessimismo globale
sale ora in pedana fra tiepidi consensi,
una ritinta insegnante in rivalsa sul tempo
che compone a ritroso l’album dei formidabili anni,
indossando i costumi che all’epoca aveva ignorato
e si sgola a rianimare fremiti datati
dopo questi esempi del destino crudele
di scampare alla propria gioventù,
si risale dagli ormoni declinanti a più vivaci ardori verbali
con schizzi di kappa e zeta
sull’apatico gruppetto rimasto in ostaggio
finchè l’ennesimo guasto all’impianto precario,
dopo tante parole per pochi,
fa ripiegare utilmente su tamburi e canne per tutti,
a lume di candela.
Veloce spedizione ai margini estremi di Terradue
-
Leggevo Dean Kuntz quando mi hanno condannato a morte.Sono venuti a dirmi,
direttamente al mio lettino d’ospedale, che dovevano farmi una Tac perché
“sospe...
16 anni fa
Nessun commento:
Posta un commento